A.I.G.A.
Associazione Italiana Giovani Avvocati
- SEZIONE DI BOLOGNA -

 

"NUOVI MODELLI ORGANIZZATIVI PER RAGGIUNGERE LA QUALITA' E LA CERTIFICAZIONE DEGLI STUDI LEGALI"
- ASPETTI TEORICI, PRATICI, DEONTOLOGICI -

 

28 NOVEMBRE 2003
ORE 15,30

 

SALA DELLE CONFERENZE DEL BARACCANO
QUARTIERE SANTO STEFANO
VIA SANTO STEFANO 119 - BOLOGNA

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Programma :

 

PRESENTAZIONE E SALUTO AI PARTECIPANTI
Avv. LUIGI DATI
(Vice Presidente f.f. - AIGA Sezione di Bologna)

 

Interventi

QUALITA', PROFESSIONE E RAPPORTI COL CLIENTE
PROFILI DEONTOLOGICI
Avv. LUCIO STRAZZIARI
(Presidente Consiglio dell'Ordine degli Avvocati)

ORGANIZZARE E ORIENTARE GLI STUDI LEGALI VERSO LA QUALITA'
PROFILI TEORICI
Avv. GIOVANNA STUMPO
(Avvocato, Pubblicista, Libero Professionista)

MODELLI APPLICATIVI DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA'
PROFILI PRATICI
Ing. ASTURIO BALDIN
(Ingegnere, Senior Partner Studio Baldin Euroquality)

DALLA QUALITA' ALLA CERTIFICAZIONE DELLO STUDIO LEGALE
PROFILI TECNICI
Dott. MASSIMO DUTTO
(Valutatore Area Servizi BVQI - Organismo di Certificazione)

ESPERIENZE GESTIONALI DI UNO STUDIO CHE HA CHIESTO LA CERTIFICAZIONE
PROFILI APPLICATIVI
Avv. LIVIA OGLIO
(Avvocato, Collaboratore Studio Legale Sutti)

 

 

 

 

DIBATTITO

MODERATORE
Avv. ANTONIO PETRONCINI
(Past President - AIGA Sezione di Bologna)

   
     

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NEL CORSO DELLA CONFERENZA SARA' PRESENTATO IL VOLUME
"LA QUALITA' NEGLI STUDI LEGALI"
DI A. BALDIN E G. STUMPO

Maggioli Editore - 2003

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IN COLLABORAZIONE CON
MAGGIOLI EDITORE

 

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ASSOCIAZIONE ITALIANA GIOVANI AVVOCATI
SEZIONE DI BOLOGNA

COMITATO ORGANIZZATORE :

Avv. L. DATI, Avv. M. CARRATTIERI, Avv. M. FIORIN, Avv. S. BARILLA',
 Avv. R. BIANCO, Avv. A. PETRONCINI, Avv. A. PETTAZZONI, Avv. A. DATI,
 Avv. F. CHIARINI

 

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PRESENTAZIONE E SALUTO AI PARTECIPANTI
Avv. LUIGI DATI
(Vice Presidente f.f. - AIGA Sezione di Bologna)

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"UNA MIGLIORE ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO PER UNA MAGGIORE SODDISFAZIONE DELLA CLIENTELA E PER UNA MIGLIORE QUALITA' DELLA VITA"

 

Avv. Luigi Dati

 

E' innegabile che le difficoltà finanziarie ed organizzative degli uffici giudiziari si siano progressivamente riversando sull'organizzazione degli studi professionali, ai quali sempre più spesso vengono delegati compiti di originaria competenza della P.A.

Il professionista si trova pertanto costretto a dover svolgere con la propria organizzazione lavorativa un'alta percentuale di attività burocratiche che incidono in modo rilevante sulla gestione del proprio tempo e che lo distolgono dalla propria attività caratteristica.

Ciò si verifica con un'incidenza maggiore proprio laddove il professionista sia un giovane avvocato che sia all'inizio della proprio professione e che si sia appena reso indipendente dallo Studio legale nel quale ha conseguito la propria formazione professionale.

Egli si trova, infatti, non solo a dover affrontare tutte le spese di una organizzazione indipendente, ma anche a dover organizzare il proprio lavoro in modo ottimale, per non disperdere le proprie energie e per raggiungere una efficiente organizzazione lavorativa.

Il giovane avvocato ha il vantaggio di poter impostare ex novo il proprio metodo di lavoro perché non è ancora coinvolto in prassi consolidate come invece avviene per gli studi di maggiore esperienza.

Di contro il giovane avvocato si trova a doversi misurare sul mercato non solo con i suoi colleghi ma anche con strutture esterne all'avvocatura, spesso più aggressive e meglio dotate finanziariamente, che tendono ad invadere l'ambito lavorativo erodendo interi settori di lavoro professionale. (si pensi ad esempio alle società di recupero crediti, alle agenzie di infortunistica, ai patronati e ai sindacati)

Cosicché, anche se è brutto doverlo ammettere, l'avvocato deve misurarsi - specialmente laddove il valore aggiunto della propria attività non sia molto elevato - anche in termini di soddisfazione del Cliente; e ciò non solo relativamente agli aspetti connessi alla propria bravura e capacità professionale, ma anche rispetto alle modalità con le quali viene erogato il servizio fornito.

La migliore o peggiore gestione del rapporto con il Cliente (dal punto di vista organizzativo) porta conseguentemente ad incidere sulla soddisfazione e sulla fidelizzazione del Cliente medesimo. Normalmente la Classe Forense nutre sospetto verso la certificazione e la qualità. Tale atteggiamento di riserva mentale nasce da due ordini di motivi.

In primo luogo l'atteggiamento di molti avvocati è critico verso i colleghi che si certificano poiché la certificazione viene vissuta (da chi non la fa) come un modo (per che la ottiene) di comunicare all'esterno (a mercato, clienti, fornitori) una presunta superiorità in termini di bravura professionale.

In secondo luogo gli avvocati temono che gli obblighi di organizzazione interna del lavoro richiesti per ottenere la certificazione si trasformino solo in un ulteriore appesantimento del loro lavoro ed in un controllo esterno sul loro operato.

Noi crediamo che i professionisti debbano avvicinarsi gradualmente al concetto di qualità. Riteniamo infatti che il professionista debba, in primo luogo, capire come la propria attività professionale possa migliorare mediante l'utilizzo dei parametri richiesti per ottenere la certificazione; solo successivamente - dopo aver imparato a convivere con tali modelli di organizzazione del lavoro - pensiamo che possa richiedere - con consapevolezza - la certificazione di qualità.

I giovani avvocati, all'inizio della professione difficilmente vorranno certificare il proprio Studio legale, proprio perché maggiormente coinvolti in dinamiche di crescita molto più importanti ed imperative. Tuttavia essi potranno trarre, della lettura dei requisiti richiesti per ottenere la certificazione, preziosissimi spunti per organizzare al meglio la propria attività lavorativa, specie in ottica futura.

La certificazione di qualità, infatti, non deve cioè essere considerata un fine, un punto di arrivo, una patente di bravura da esibire all'esterno, ma deve essere considerata come un mezzo, come uno strumento per migliorare continuamente il proprio modello lavorativo. Un miglioramento continuo che può avvenire solo verificando con periodicità la congruità e bontà dei propri processi lavorativi.

Migliorare l'organizzazione interna di uno studio, significa non soltanto innalzare il senso di soddisfazione della clientela, ma soprattutto porre in essere un modo efficace per migliorare la propria qualità della vita.

Bologna 28.11.2003

Avv. Luigi Dati

 

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A.I.G.A. - Associazione Italiana Giovani Avvocati - SEZIONE DI BOLOGNA

 




Prima realizzazione del 06.11.1999 e ultima versione aggiornata al 30.10.2010 a cura di Luigi Dati : dati.luigi@tiscali.it
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